EDEMI E LINFEDEMI: DI COSA STIAMO PARLANDO?

Parliamo di una malattia che si evidenzia come Gonfiore abnorme degli arti o di parti del corpo.

In generale sono dovute ad una situazione di SQUILIBRIO circolatorio che interessa la periferia, ovvero i tessuti.

L’equilibrio della funzione circolatoria nel corpo prevede che i TRE SISTEMI, IL SISTEMA VENOSO, QUELLO ARTERIOSO E QUELLO LINFATICO abbiano una funzionalità adeguata. In presenza di malattia di uno dei tre sistemi si mette in moto un meccanismo che porta l’arto a gonfiarsi.

Per questo motivo le persone malate di cuore hanno questo sintomo, per questo le persone operate di asportazione dei linfonodi in seguito a tumore hanno (spesso) questo sintomo.

Non tutti gli edemi sono uguali e nemmeno vanno trattati allo stesso modo.

È invece FONDAMENTALE riconoscere un edema quando si presenta: la sua cronicizzazione nel tempo provoca danni enormi a tutti i livelli:

  • la funzione cardiocircolatoria si scompensa in presenza di un edema cronico, portandosi dietro anche la funzionalità respiratoria.
  • Il peso fisico della linfa rende i movimenti più difficoltosi, riducendo i movimenti anche il corpo si indebolisce e si crea un circolo vizioso che necessita di interventi importanti per essere spezzato.

Il sintomo edema va riconosciuto e tenuto sotto controllo con interventi adeguati.

QUANDO SI GENERA UN EDEMA?

Rispondere a questa domanda è un po’ complesso:

In tutti i processi di riparazione dei nostri tessuti ciò che serve di più per la ricostruzione è reperibile nel plasma sanguigno e nel liquido contenuto nei tessuti. Quindi (e lo potete verificare nella vostra esperienza quotidiana) intorno ad ogni ferita possiamo vedere e sentire, ad un certo stato di avanzamento della ricostruzione cellulare, il gonfiore o EDEMA di quella parte di tessuto che si ricostruisce. Dopodichè, sempre nella nostra esperienza quotidiana, l’EDEMA SVANISCE.

La sparizione del gonfiore è MERITO DEL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA LINFATICO, che riporta il liquido in eccesso fuori dal tessuto e di nuovo nel circolo sanguigno (portando cosi via anche tutti GLI SCARTI METABOLICI della ricostruzione avvenuta). Quindi la formazione degli edemi è qualcosa di molto FREQUENTE e assolutamente FUNZIONALE AL CORPO.

Gli edemi patologici derivano da uno SQUILIBRIO PERMANENTE fra il liquido che esce dal circolo sanguigno e quello che viene riportato dentro di esso ( tramite il circolo sanguigno + sistema linfatico).

Le componenti che consentono la diminuzione di un edema sono le seguenti:

1- il lavoro della gravità (per questo solleviamo le gambe dopo una lunga giornata in piedi e troviamo sollievo e giovamento)

2- la funzionalità del sistema circolatorio (chi viene operato alle vene o alle arterie ha molta probabilità di sviluppare un edema agli arti operati), a patto che non vi sia una occlusione.

3- la funzionalità del sistema linfatico (chi ha subito asportazioni di parte dei linfonodi ha una maggior probabilità di sviluppare un edema nel distretto corporeo ove i linfonodi sono stati tolti).

LA PELLE DELLE PERSONE CON UN EDEMA

L’edema è in effetti una condizione del derma, quella parte INFERIORE della pelle, nella quale ristagna la linfa che non viene riassorbita e riportata all’interno del sistema cardiocircolatorio. E qui la linfa provoca dei problemi a diversi livelli:

  • Il volume della linfa provoca delle alterazioni nello spazio che il derma occupa, spingendo verso il basso e in questo modo creando problemi di circolazione periferica ( la spinta induce una compressione dei vasi sanguini che appartengono all’ipoderma)
  • Il volume della linfa provoca della alterazioni nello spazio che il derma occupa, spingendo verso l’alto, verso l’EPIDERMIDE, aumentando il processo di sovrapposizione degli strati di cellule che vanno verso l’alto, fino alla formazione di placche, verruche, tagli e papille molto dure, che insieme determinano la cosiddetta PACHIDERMOSI ( pelle ad elefante) caratteristica degli edemi più gravi.
  • Il volume della linfa produce infine un alterazione dei corpuscoli endodermici, quelli della sensibilità tattile; la linfa, in questo caso, come una stimolazione diretta, aumenta la sensazione di dolorabilità delle gambe a riposo e durante ogni attività che comporta il movimento del tessuto ( quindi ogni attività motoria); in questo modo il paziente ha sgradevole sensazione di dolore scatenato da un movimento o semplicemente al tocco della pelle, un dolore che non si risolve con la fine dello stimolo doloroso.
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